Le frattaglie sono definite come un piatto di recupero. Le interiora di vitello, di manzo, di maiale, di agnello, di cinghiale o di pollo non vengono mai sprecate.
A loro volta, le frattaglie si suddividono in due principali categorie, ossia le frattaglie bianche e le frattaglie rosse. Le prime riguardano cervello, cartilagini, budella, trippa e cotenna, mentre per quanto riguarda le seconde, esse sono il cuore, il fegato, la lingua, i reni, il diaframma ed il polmone. Le frattaglie spesso usate in cucina sono per l’appunto il cuore o il polmone di un maiale, la lingua ed il diaframma di un bovino o di un suino, o ancora il rognone del vitello, tutto ciò che non riguarda ossa e muscoli degli animali. Anche il foie gras, ovvero il fegato che deriva dall’oca, è abbastanza conosciuto ed usato in cucina per preparare piatti eccezionali, o addirittura la trippa è un piatto che non può mancare mai.
Che tipo di benefici portano?
Alcune frattaglie sono ottime per chi segue una certa dieta, mai pesanti a livello calorico, stesso iter delle carni magre e semigrasse. Tuttavia, è bene cucinarle e mangiarle per una o due volte a settimana, come sostituto della carne. Pertanto, onde evitare eccesso di colesterolo o troppa assunzione di calorie, è raccomandato scegliere le frattaglie magre. Questo tipo di alimento è un valido aiutante per combattere una malattia come l’anemia, non per il ferro in sé (anche perché quest’ultimo è piuttosto basso), bensì perché dotato di un’elevata quantità di vitamina B12, essenziale per l’organismo umano. Questo perché, quando viene ingerito un vegetale, il ferro viene assorbito discretamente in assenza di vitamina B12. Altro beneficio che porta il consumo di frattaglie è quello di essere una vera e propria fonte inesauribile di vitamina A: questa favorisce, pertanto, le funzioni visive, la replicazione cellulare ed il rinnovamento della pelle.